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Bologna Children’s Book Fair 2015

By 21 Aprile 2015Aprile 27th, 2015Blog, Illustrazione

La fiera di Bologna è molte cose insieme. Ad esempio è condivisione, è lavoro, è scoperta…  fino allo scorso anno, quando riuscivo a fare solo una breve visita (un giorno e di corsa) con l’intento di vedere la mostra degli illustratori e poco più, per me la fiera era soprattutto ispirazione e meraviglia.

Mi muovevo lentamente, quasi liturgicamente, tra le tavole in mostra con la stessa sensazione di chi sta visitando una prestigiosa galleria d’arte contemporanea. Osservare ogni singola immagine, prima da una certa distanza poi da molto vicino – quasi a volerci finire dentro – per capire il più possibile delle scelte, dei gesti, della tecnica di quell’illustratore o quell’altro. Sentire le affinità, riconoscere il divario. E in tutto questo, provare a comprendere le ragioni della giuria di selezione: spesso riuscirci e a volte no, proprio no.

Bologna Children's Book Fair 2015 - Andrea Guerrieri

18.30, orario di chiusura. Voi andate, uscite pure: ci vediamo domani!

Quest’anno ho potuto “affrontare” la fiera per tre giorni, vale a dire quasi per la sua interezza. Avere più tempo per esplorare con la dovuta attenzione ogni parte della Bologna Children’s Book Fair ha rappresentato un notevole cambio di prospettiva. Gli stand, gli incontri, le persone, i contatti con gli editor… E così anche visitare la mostra si è rivelata un’esperienza diversa dalle scorse volte: ho potuto osservarla anzitutto con più calma, e finalmente libero da quel senso di distaccata reverenza.

Sarà forse per questo che l’ho trovata peggio allestita rispetto all’anno scorso? Così aperta verso tutti i lati della hall e dunque attraversata da visitatori distratti che semplicemente seguivano una traiettoria obbligata, dall’ingresso verso gli stand e viceversa… certo più visibile di prima, eppure più dispersiva. E la selezione non era all’altezza delle precedenti edizioni. O sono io ad averla osservata con occhio più critico, più disincantato? Più tecnico, magari?

Non lo so, del resto è difficile essere obiettivi. Tra l’altro ho sentito pareri discordanti: meglio dello scorso anno, peggio dello scorso anno, in fondo come tutti gli altri anni… In ogni caso sarebbe impossibile ignorarla.

La fiera di Bologna è indubbiamente molte cose insieme, ma per me la mostra degli illustratori rappresenterà sempre il suo cuore pulsante, il suo tratto emblematico, fatto di storie, di passione, di multicultura, di apertura allo scambio e alle novità. Un ventre materno pronto ad accogliermi anno dopo anno (speriamo!) e che in qualche modo rappresenta non solo gli illustratori ma tutti quelli che vengono in fiera, che sia per lavoro, per divertimento o anche solo… per distrazione.

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